VILLAMARINA: 100 GIORNI DI PROTESTA MA DALLA REGIONE SOLO UN ASSORDANTE SILENZIO
Piombino (LI) – Sono trascorsi cento giorni da quando il sindaco del Comune di Piombino, Francesco Ferrari, ha dato il via al presidio dell’ospedale di Villamarina, il cui scopo è ottenere un intervento da parte della Regione che possa scongiurare il progressivo depauperamento dei servizi sanitari. Per oltre tre mesi i volontari si sono alternati presso l’ospedale per ricordare all’intera città che un centro sanitario che funziona è una ricchezza da difendere con forza, perché è una ricchezza per tutti.
Tra gli intervenuti anche il deputato Manfredi Potenti (Lega), il Consigliere regionale Marco Landi (Lega) e il segretario provinciale Chiara Tenerini (Forza Italia).
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MARCO LANDI (Consigliere regionale della Lega):
“L’ospedale Villamarina rappresenta un presidio sanitario di fondamentale importanza non solo per Piombino, ma per l’intera Val di Cornia. Un presidio che la Regione sta giorno dopo giorno depotenziando. E la dismissione del Punto nascita non è che uno degli esempi. Il sospetto che questa strategia sia l’antipasto della chiusura è concreto: una chiusura inaccettabile, insensata e ingiusta. La pandemia ha dimostrato quanto sia importante la presenza di strutture sanitare territoriali, sancendo il fallimento delle politiche di accentramento messe in atto dalla Regione”.
Lo scrive il consigliere regionale della Lega Marco Landi, che stamattina ha presenziato al presidio a difesa dell’ospedale di Villamarina nel centesimo giorno di protesta.
“A breve la commissione Sanità regionale dovrà esaminare una mia mozione sulla riapertura del Punto nascita. Il ministero della Salute ha messo nero su bianco che la Regione può decidere di riaprirlo. Si vedrà allora chi è a favore del mantenimento del presidio e chi invece opera per una sua chiusura”, conclude Landi.
FRANCESCO FERRARI (Sindaco di Piombino):
“Oggi stiliamo un bilancio che ha un duplice valore – spiega Ferrari -: da una parte registriamo l’impegno costante e convinto con cui tantissimi cittadini di questo territorio hanno deciso di combattere una battaglia di principio in difesa delle salute di tutti. Dall’altra, tuttavia, non possiamo non provare rabbia e sgomento per il comportamento di un assessore regionale che, di fatto, si è sottratto scientemente al confronto con una comunità che chiedeva legittimamente risposte. A quella preoccupazione, diffusa e profonda, Simone Bezzini ha risposto col silenzio: trovo perciò imbarazzante che un esponente delle Istituzioni non si faccia portavoce di un allarme lanciato da quei concittadini che egli ha l’onore e l’onere di rappresentare. Provo imbarazzo per lui e per la politica che rappresenta, fatta di decenni di proclami cui non è mai seguito nulla di concreto”.
L’Amministrazione denuncia ormai da tempo le molteplici criticità che affliggono il nosocomio piombinese, cui si aggiungono gravi mancanze riguardanti le più basilari esigenze sanitarie: il reparto di Nefrologia e dialisi, per anni fiore all’occhiello dell’ospedale, rischia di chiudere poiché da luglio rimarrà in servizio un solo medico; lo stesso vale per Radiologia, da mesi sotto organico, che allo stato attuale dovrà predisporre il blocco delle prestazioni radiologiche principali come ecografie, Tac e risonanza magnetica per i pazienti esterni. Le tempistiche particolarmente lunghe per le visite specialistiche che finiscono spesso con il favorire il ricorso al sistema privato. Vulnerabilità, queste, che vanno ad aggiungersi a quelle più volte segnalate e che interessano tutti i reparti dell’ospedale, fatta eccezione di Chirurgia.
“Oggi rinnoviamo alla Regione la volontà di conoscere i dettagli di quello che Bezzini ha annunciato come progetto pilota per l’ospedale unico di Cecina e Piombino – continua Ferrari -. Desideriamo conoscere le specifiche di quello che dovrebbe essere il Centro di procreazione assistita. Vogliamo avere delucidazioni sugli ambulatori per l’infertilità maschile. Vogliamo ragguagli sulla riattivazione del Punto nascita cittadino, per conoscerne tempistiche e investimenti. Vogliamo avere notizie precise riguardo il potenziamento dei servizi essenziali e il trattamento della patologie tempo dipendenti. Vogliamo sapere cosa comporti avere un’unica equipe itinerante tra i due nosocomi di Cecina e Piombino. Vogliamo conoscere i tempi di realizzazione del pronto soccorso. Siamo qui oggi a testimoniare la nostra volontà di avere risposte. Siamo in tanti e siamo determinati: Bezzini, questa volta, non potrà trincerarsi tre le righe di un comunicato stampa. Che abbia il coraggio di ascoltare questa comunità”.