LETTERE: PIOMBINO E LA POLITICA DEI RIFIUTI
Piombino (LI) – Pubblichiamo una lettera, giunta in redazione, che cerca di guardare la vicenda Piombino in modo un po’ più lungimirante di come viene vista dai politici e movimenti presenti sul territorio. Sperando di essere stati utili nel dare un contributo all’avvio di una discussione più virtuosa sul tema.
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La politica dei rifiuti
Ci sono vicende che sembrano avere eco solo locale. In realtà, riguardano tutti, per le conseguenze che possono avere e per la temperie culturale che denunciano. Tra queste, senz’altro, la vicenda della discarica di Piombino.
Per anni, è stata gestita come un bancomat occupazionale e per consentire buoni affari a taluni. Poi, qualcuno si è accorto che poteva costituire un problema, ambientale ed economico.
Ma anziché trovare una soluzione, se ne è fatta bandiera ideologica.
Così, complici anche le miopie egoistiche dei privati e l’abitudine di tutti a pensare che nella caciara e non nel lavoro si trovano le soluzioni, la società a partecipazione pubblica che gestisce la discarica fallirà; i comuni che l’hanno usata verranno (forse, ndr.) massacrati da cause milionarie, che si concluderanno quando i responsabili avranno asceso le vette della loro carriera altrove; qualcuno farà di nuovo un buon affare e la cittadinanza e il territorio pagheranno l’impossibilità di individuare chi sarà tenuto ad una bonifica, che – tra l’altro – ben programmata, avrebbe potuto essere anche un buon affare e portare occupazione.
Però, nessuno dirà, scriverà, urlerà questa verità: qualcuno chiederà solidarietà per i lavoratori disoccupati; qualcun altro dirà che è colpa di quelli di prima; quelli di prima che è colpa di quelli di poi. E in un territorio un tempo ricco ed ora anche socialmente devastato saranno tutti contenti, chi in maggioranza e chi all’opposizione.
Avv. Paolo Cicico