CAMPING CIG: A PIOMBINO CROLLA IL SISTEMA PRODUTTIVO
Piombino (LI) – In una nota concitata il Camping CIG pone tutta una serie di riflessioni sul futuro, a tinte sempre più fosche, di una città che a questo punto o si rimette davvero in gioco, lasciandosi alle spalle gli anni degli ammortizzatori e si rimbocca davvero “le maniche”, oppure rischia di collassare su se stessa. Leggiamo insieme il comunicato stampa.
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«A Piombino siamo ormai al punto di non ritorno con la situazione che precipita giornalmente (Jsw, Liberty Steel, porto, Rimateria, Ospedale). Serve subito una “vertenza Piombino” che metta insieme tutte le emergenze ( industrie, bonifiche, smantellamenti, servizi sanitari, diversificazione economica, infrastrutture).
Una vertenza unica per costruire, con la partecipazione di tutta la comunità, un piano di rinascita del territorio puntando ( se ancora possibile) ad avere ingenti risorse pubbliche dal Pnrr, forse ultima chance per non far morire definitivamente Piombino. Ma nulla sarà regalato, servono progetti credibili e forti lotte unitarie.
Mobilitazioni unitarie che potrebbero culminare in una grande manifestazione comprensoriale per costringere il governo, (finalmente), a considerare Piombino una vera e propria emergenza nazionale. Per quanto riguarda le industrie è fondamentale che : lo Stato riprenda le acciaierie( con almeno il 51% della proprietà, per guidare la fabbrica) e che estrometta al più presto Jindal dalla realtà piombinese.
Se nei prossimi incontri dovesse emergere che nel futuro siderurgico non ci sarà posto per tutti gli attuali addetti, noi riteniamo che dovranno esserne ricollocati in attività di diversificazione (bonifiche del territorio, sviluppo portuale, 398, etc) ma anche mettendo in campo la riapertura dei termini relativi all’amianto, eventuali prepensionamenti per le aree di crisi complesse e incentivi su base volontaria all’uscita.
In merito al prossimo futuro incontro al Mise e dato che il giorno 8 si terrà il CDF di Jsw e Piombino Logistic chiediamo che dopo di questo si svolga un’assemblea dei lavoratori che dia un mandato chiaro alle RSU di fabbrica (veri rappresentanti dei lavoratori) e che all’incontro con il Ministero se effettuato in modalità telematica sia data la possibilità di assistere collettivamente -con l’uso di un maxi schermo- alla riunione.
Per la Magona il Governo deve garantire, anche con un prestito ad hoc, la continuità lavorativa e una nuova proprietà affidabile, senza escludere l’ingresso pubblico nella proprietà di un’azienda con solida clientela e impianti competitivi.
Per quanto riguarda la questione Rimateria pensiamo che le due priorità da salvaguardare siano i 41 lavoratori con le loro famiglie, utilizzando tutti gli strumenti che la politica dovrà mettere a disposizione e la messa in sicurezza della discarica che non potrà essere abbandonata per salvaguardare la salute di tutti i cittadini di Piombino e questa dovrà essere l’assoluta priorità del curatore fallimentare.
Per Piombino è suonata la campanella dell’ultimo giro : o sappiamo reagire o saremo i primi responsabili del tragico destino che oramai è a un passo».
Coordinamento Articolo 1 Camping Cig
Area congressuale “Riconquistiamo tutto” Opposizione in Cgil
Slai Cobas