PIOMBINO: SE PIOMBINO NON CAMBIA IN FRETTA IL DESTINO E’ SEGNATO
Piombino (LI) -Riceviamo e pubblichiamo da un residente a Piombino una lettera aperta che mostra grande preocupazione per il futuro della città, che comunque prova finalmente a reagire, e in particolare del suo ospedale.
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«Sembra quasi che a Piombino si assista a una svolta epocale, forse accelerata dall’imprevisto cambio nella gestione del Comune. Alla ormai decennale questione irrisolta delle Acciaierie, alla spiacevole novità della Magona, sembra assistere come a un piano studiato da tempo in cui tutte le caselle stanno andando al loro posto. Infatti se da una parte la crisi della siderurgia ci è stata spiegata in qualche modo con il sorgere di nuove realtà industriali competitive dal punto di vista dei costi,a questo si è aggiunto il nuovo business della discarica.
Questa e non solo questa, sono realtà sorte come rimedi e soluzioni a situazioni create, cosi ci dicono, nei tempi passati. Tanto per capirci, in passato si è inquinato a mano libera e nessuno ha risposto di questo e ancor oggi c’è chi sostiene che portare altri inquinanti serva per bonificare. L’assurdo di tutto questo può essere spiegato con un disegno politico ormai datato che vede nella trasformazione o meglio involuzione di una Città in un paesello.
Abbandonare Piombino progressivamente, trasformandolo in un polo industriale da terzo mondo in cui si lasciano crollare i capannoni delle Acciaierie, si chiude la Magona, si portano rifiuti tossici dall’esterno in quella che era prevista essere una mega-discarica e nella stessa logica si trasforma il porto in sede di demolizione navi. In tal senso una probabile riduzione del numero degli abitanti, non solo è prevedibile per la mancanza di lavoro qualificato, ma anzi è auspicabile in quanto occorre desertificare il tutto per non avere opposizioni da parte della popolazione e per rendere il posto talmente disastrato da non essere più appetibile.
Ecco che non occorre più un Ospedale se non un piccolo Pronto Soccorso, non si dovrà nascere più a Piombino perchè è inutile usare risorse per quello che diverrà un Polo dei Rifiuti di livello nazionale e non solo. Piombino diverrà un Luna Park per chi inquina ma non vuole spendere per inertizzare tali rifiuti mentre a Baratti e comunque nelle rimanenti zone di qualche pregio paesaggistico ,si darà il via libera a una edilizia senza troppi lacciuoli con cementificazione dovunque sia redditizia e trasformare le zone agricole limitrofe in estesi campi di pannelli per il fotovoltaico.
Fantasie? Complottismo come si usa dire oggi? Speriamo di sbagliarci, anzi vogliamo sbagliarci, ma tanti sono i segnali di uno sviluppo che tale non è, ma di una distruzione programmata di un territorio da parte di chi ha molto da guadagnare e non ha una coscienza a cui rispondere, nel frattempo continuiamo a morire solo per Covid e dimentichiamoci che si muore per altro e che questo altro continuerà a ucciderci sempre di più».
Un abitante (non so per quanto) di Piombino