CAPODANNO TOSCANO 2022: TUTTE LE INTERVISTE DEL CORRIERE ETRUSCO
Piombino (LI) – Si è concluso il programma di dibattiti sul “Capodanno Toscano 2022” organizzato dall’associazione area 57 ONLUS, con la collaborazione della testata Corriere Etrusco e con la compartecipazione del Consiglio regionale della Toscana.
#CapodannoToscano
@CRToscana
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I VIDEO DI QUESTO ANNO:
Il primo appuntamento del “Capodanno toscano 2022” ha affrontatto il tema dell’Annunciazione nell’arte della Cinematografia, con una conferenza tenuta dal Professore e critico cinematografico Fabio Canessa.
«L’ANNUNCIAZIONE NELL’ARTE CINEMATOGRAFICA» CON FABIO CANESSA
www.youtube.com/watch?v=fFJa1YtFDm4
SU FACEBOOK: https://www.facebook.com/corriereetrusco/videos/353481196824818
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Il secondo appuntamento con il prof. Giovanni Cipriani dell’Università degli Studi di Firenze, ha affrontato il tema de «Il calendario fiorentino: vita quotidiana nella Toscana del cinquecento».
«IL CALENDARIO FIORENTINO. VITA NELLA TOSCANA DEL 500» CON IL PROF. CIPRIANI
www.youtube.com/watch?v=lpO2W-vCyyA
SU FACEBOOK: https://www.facebook.com/corriereetrusco/videos/709751910150843
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Il terzo appuntamento sul tema «Maria, dall’Annunciazione alla Pentecoste», è stato tenuto dalla Professoressa Anna Maria Giorgi, introdotta dal dott. Giuseppe Trinchini, direttore del Corriere Etrusco.
«MARIA, DALL’ANNUNCIAZIONE ALLA PENTECOSTE» CON ANNA MARIA GIORGI
www.youtube.com/watch?v=ImEWaPsbbg4
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REGIONE TOSCANA: 25 MARZO, RINASCE IL CAPODANNO TOSCANO
A Marzo 2015 il Consiglio Regionale ha introdotto la ricorrenza del “Capodanno toscano” (o per meglio dire “Capodanno dell’Annunciazione”) per ricordare che fino al 1749, in Toscana, l’anno civile iniziava il 25 marzo, giorno in cui la Chiesa cattolica aveva collocato per l’appunto la festa dell’Annunciazione, in corrispondenza del nono mese antecedente la nascita di Gesù.
Nel 1582 entrò in vigore il calendario gregoriano che fissava l’inizio dell’anno al 1º gennaio, ma Pisa ed altre città toscane (quali ad esempio Firenze, Lucca, Prato e Siena) continuarono a considerare il 25 marzo come il loro Capodanno. In particolare a Pisa, fin dal Medioevo, si è consolidata la ricorrenza di celebrare l’“annus pisanus” che iniziava in quella data e terminava il 24 marzo seguente, una tradizione che si è tramandata fino ai giorni nostri.
Il calendario pisano restò in vigore per secoli anche nelle terre che ricadevano in qualche modo sotto l’influenza della Repubblica di Pisa: ciò avvenne fino a quando, nel novembre 1749, il Granduca Francesco III di Lorena emise un decreto che fissava anche per la Toscana il 1º gennaio come data iniziale dell’anno civile, uniformandosi a quanto già in vigore nel resto d’Italia e d’Europa.
Lo stato pisano si adeguò quindi all’uso del calendario gregoriano come il resto della Toscana.
Proprio per ricordare questa antica traccia della storia toscana, il Consiglio Regionale ha deciso di affiancare alla celebrazione varie iniziative promosse dai territori attraverso un bando per sostenerne la realizzazione e valorizzare al tempo stesso il lavoro delle tante realtà associative, culturali e sociali presenti nella nostra regione. L’obiettivo è quello, insieme, di tenere ben saldi le radici della nostra storia ma, come ben simboleggiato dal Pegaso, dispiegare anche le ali così da poter spiccare il volo verso il futuro. Conoscere e ricordare il nostro patrimonio culturale e storico è indispensabile per la crescita culturale, economica e sociale di ciascuno di noi. E ricordare chi siamo e da dove veniamo è un patrimonio che sarà sempre in grado di arricchirci come singoli cittadini e come comunità della Toscana.
#CapodannoToscano
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