LETTERE: «SONO ARRABBIATO, ADESSO BASTA CON GLI STATI EMERGENZIALI PERMANENTI»
Piombino (LI) – Riportiamo integralmente la lettera di nu cittadino di Piombino (ma potrebbe essere di qualsiasi altra parte d’Italia, che denuncia il continu ricorso ad azioni di tipo emergenziale, er risolvere problemi che richiederebbero invece programmazione di lungo periodo e una seria riflessione sull’indirizzo che va, o meglio andrebbe, dato al paese.
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«SONO ARRABBIATO, ADESSO BASTA CON GLI STATI EMERGENZIALI PERMANENTI»
Sono arrabbiato e non credo di essere il solo in Italia…. perchè sono arrabbiato? Perchè in questo Paese si passa da un emergenza all’altra, che si tratti di alluvioni ,di ponti che cadono, di pandemie o di efficienza energetica.
Mi sto chiedendo che cosa viene fatto in pratica per prevedere e limitare almeno tali situazioni che in alcuni casi sono imprevedibili ma non impossibili ad accadere? Molte belle parole, molti meravigliosi programmi che restano sulla carta, esempi di bella scrittura fini a sè stessi, dopodichè il Consiglio dei Ministri delibera che trattasi di ” emergenze di rilievo nazionale connesse con eventi calamitosi di origine naturale o derivanti dall’attività dell’uomo che in ragione della loro intensità o estensione debbono essere fronteggiate con mezzi e poteri straordinari da impiegare durante limitati periodi di tempo…” ed ecco che l’esercizio del potere di emergenza diviene quasi una consuetudine.
Inutile tornare all’emergenza Covid e al suo tormentato itinere che ha evidenziato le tante criticità legate a una Sanità Pubblica indebolita nei decenni a favore di quella Privata, parliamo invece dello stato comatoso della politica e della sua incapacità a dar vita concretamente a un Piano Energetico Nazionale che potesse metterci al riparo da crisi o ancor peggio da possibili ricatti e in tal senso da comune cittadino mi rendo conto che solo il Paese che ha l’indipendenza energetica può fare libere scelte. Il referendum contro il nucleare, le piattaforme inutilizzate in Adriatico, i tanto criticati termovalorizzatori ( non senza motivazioni) ci hanno condotti in questo cul de sac a cui si cerca in qualche modo di porre rimedio con provvedimenti che appaiono frutto più dell’affanno e dell’angoscia che della razionalità.
Ripensiamo allora al fotovoltaico e alle tante capriole sul tema dove porre i pannelli, alla produzione degli stessi prevalentemente dislocata in Cina (da una dipendenza all’altra), alle pale eoliche presenti qua e là nel territorio nazionale,quasi a livello amatoriale, come fossero più ornamento paesaggistico che frutto di scelte precise… ecco che da tutto questo trambusto e dalle sanzioni imposte verso la Russia si giunge in ultima istanza alla scelta dei rigassificatori, ovvero a impianti industriali che permettono di riportare il gas dallo stato liquido a quello gassoso.
Quanti saranno e dove saranno posizionati con certezza a Noi comuni mortali non è dato di sapere, sappiamo però che questi terminali galleggianti di 300 metri di lunghezza e ancorati al fondale marino , utilizzeranno l’acqua marina, trattata con cloro a fine antivegetativo, che poi verrà riversata di nuovo in mare. Si tratta di enormi masse di acqua clorata fortemente impattante sull’ecosistema, tanto più se come ipotizzato tra alcuni anni uno dei due gassificatori previsti verrebbe ancorato tra Punta Ala e l’Isola d’Elba e cioè nel Santuario dei Cetacei. A questo va aggiunto che nel golfo tra Piombino e Follonica sono presenti allevamenti ittici per specie ittiche pregiate e che da questo inquinamento avrebbero un danno mortale.
Nel Decreto Aiuti leggiamo che il Presidente della Regione interessata dalla localizzazione dell’impianto è nominato Commissario straordinario per le autorizzazione delle opere, tanto per sottolineare ancora una volta l’emergenza. Ma mentre il Presidente Bonaccini avanza con forza la candidatura di Ravenna, facendo ulteriori interessanti precisazioni, il Presidente Giani riferisce in Consiglio Regionale di non sapere niente di Ufficiale, mentre la SNAM precisa di aver già inviato la documentazione presso le competenti Autorità Portuali di Piombino… ora, non riusciamo bene a capire questa discrasia e ci domandiamo se quanto successo nel territorio delle concierie e sull’indagine sul keu con tanto di commissione di inchiesta sulle infiltrazioni mafiose non renda giustamente più attenta la Giunta Regionale quando si parla di possibile danno ambientale.
Non avendo le competenze per poter valutare la validità di tali scelte, restringo il mio campo di interesse a qualcosa di più facile comprensione e cioè facendo un passo avanti rispetto al rigassificatore, perchè non uscire finalmente da quella limitata capacità di innovazione e attuare velocemente strategie tese alla produzione di energie rinnovabili e non impattanti sul territorio?
A Piombino per esempio c’è una vastissima area SIN fortemente inquinata e del tutto improduttiva ,che se messa rapidamente in sicurezza potrebbe ospitare sia pannelli che pale eoliche o sedi per la produzione di idrogeno verde. Non vi sarebbe consumo ulteriore di terreni coltivabili, non vi sarebbe danno paesaggistico e tantomeno inquinamento …e allora perchè non farlo ora anche in previsione del domani? O dobbiamo guardarci di nuovo intorno con smarrimento a dove trovare qualcuno disposto a aiutarci ma a prezzi maggiorati? Ecco perchè sono arrabbiato.
Un cittadino di Piombino