NUOVO INCIDENTE AD UN TRAGHETTO SULLA LINEA PIOMBINO-PORTOFERRAIO
Portoferraio (LI) – Tragedia nuovamente sfiorata per un traghetto della linea Piombino-Portoferraio, la OGLASA della Toremar che domenica 29 gennaio 2023 verso le 20 ha sbattuto contro il molo del porto elbano a causa di un guasto tecnico capitato in fase di ormeggio. Il comandante ha contenuto i danni ordinando subito una manovra di emergenza, ma tre persone sono rimaste ferite (due passeggeri e il cuoco di bordo) e sono state portate in ospedale. Notevole lo spavento. Il traghetto trasportava 128 passeggeri e 38 veicoli. La capitaneria di Portoferraio ha ordinato il fermo della nave.
Secondo quanto ricostruito finora, appena si è manifestata l’avaria – pare ci sia stato un guasto all’apparato comandi – il capitano ha ordinato alla sala macchine l’immediata marcia indietro e alla plancia il calo immediato delle due ancore di prua per arrestare l’abbrivio del traghetto, in accosto al molo numero 3 da poppa. La manovra ha permesso di limitare l’impatto contro la banchina e l’urto è stato leggero. Risulta danneggiato il bulbo della nave, nella parte immersa. L’incidente, dall’avaria all’urto, si è consumato in pochi secondi. La capitaneria ha fatto convergere in porto i soccorsi del 118. Arrivate anche le forze dell’ordine e i vigili del fuoco a scopo precauzionale.
Ma quest’anno sono stati molti gli incidenti nei porti toscani. Nella mattinata del 19 giugno ad esempio, proprio nel porto di Piombino, c’è stato un altro incidente. Una collisione tra il mezzo veloce della Elba Corsica Sardinia Ferries e la Acciariello della Blu Navy. Per fortuna, non è accaduto niente di grave. È già successo tante volte in passato, succede in ogni porto e sempre succederà, perché ogni attività umana è suscettibile di errori, di distrazioni, di malfunzionamenti, di guasti.
Ma proprio per questo ci chiediamo come sia possibile che, in un porto porto come quello di Piombino dove un banale blocco al timone provoca incidenti così importanti, sia contemporaneamente il luogo dove viene installato un rigassificatore di quelle dimensioni, dove questi eventi imprevedibili rischiano di trasformarsi ogni volta in una tragedia dalle conseguenze gravissime e incalcolabili.
La questione sicurezza è fondamentale e non possono esistere garanzie per una nave del genere a poche centinaia di metri dalle case, da attività produttive, da una fabbrica. Sfidiamo qualunque Ente chiamato ad esprimere un parere, ad assumersi responsabilità di fornire garanzie di assoluta sicurezza per la città. E infatti le osservazioni sono state addirittura 144.
Il prossimo 8 marzo il TAR del Lazio dovrà esprimersi nel merito del ricorso presentato dal Comune di Piombino che ha visto nei giorni scorsi perfino l’approvazione dell’AIA (Autorizzazione integrata ambientale) da parte degli enti coinvolti con modalità (lasciatecelo dire, ndr.) quanto meno sbrigative, e con il Commissario di governo e presidente regionale Eugenio Giani che in più di una occasione è sembrato, più che l’arbitro, il dodicesimo uomo della squadra SNAM.
I rischi sono così grandi ed evidenti per quell’impianto inserito in un così piccolo e particolare porto che speriamo che i media, in caso di incidente rilevante con numerose vittime, abbiano almeno il pudore di non scrivere che quanto è successo nel porto di questo comune toscano non era prevedibile.