SABATO 11 MARZO TUTTI A PIOMBINO PER UNA VERA TRANSIZIONE ECOLOGICA
Piombino (LI) – A poche ore dall’udienza del Tar del Lazio prevista per mercoledì 8 marzo , in merito all’installazione all’ interno del porto della Città di Piombino di una nave rigassificatrice, si svolgerà a Roma oggi, martedi 7 marzo alle ore 12 presso la Sala Stampa di Montecitorio, la conferenza stampa di presentazione della manifestazione nazionale per la difesa del clima e per una reale transizione ecologica, che si svolgerà a Piombino nel pomeriggio di sabato 11 marzo 2023 alle ore 14 a partire dal cavalcavia delle Acciaierie sito in Via della Resistenza.
La manifestazione dell’11 marzo a Piombino ”Per la giustizia climatica liberiamoci dal fossile e da opere inutili -no rigassificatori-no trivelle- no gasdotti” sarà poi la prima di una serie di mobilitazioni che coinvolgeranno vari Territori della nazione, coinvolgendo comitati cittadini, Aassociazioni ambientaliste, organizzazioni sindacali e Sociali, studenti, eccetera.
Piombino e Ravenna, sono i due luoghi in cui il governo vuole impiantare due rigassificatori, con l’aggravante che questo pericolosi impianto nella città toscana non sarà posizionato in mezzo al mare a chilometri dalla riva, ma all’interno del piccolo porto commerciale dal quale l’estate partono i traghetti da e per l’Isola d’Elba.
Il progetto, ormai palesato dalle istituzioni, è quello di trasformare l’Italia in una sorta di hub del gas europeo, un centro fossile internazionale. Questo viene fatto attraverso l’introduzione dei rigassificatori, ma anche incentivando le trivellazioni, che vengono avvicinate alla costa, nuovi gasdotti, alcuni anche molto discutibili, come quello che passa all’interno del parco nazionale d’Abruzzo, e un insieme di provvedimenti che permetterebbero all’Italia di raccogliere una quantità di gas pari al doppio di quanto ne può consumare. Una prospettiva che rende evidente quanto questo non sia un discorso sulla sicurezza energetica, ma un’operazione commerciale e speculativa volta a cambiare gli equilibri energetici in campo in Europa.
Speculazioni, che come sempre ricadono sulla pelle dei residenti che però questa volta hanno deciso di non arrendersi e protestare contro scelte che non vengono condivise per l’alto rischio industriale ed ambientale alle quali vanno incontro.