«LA VITA DI DANTE TRA GUELFI E GHIBELLINI» CON FABIO CANESSA
Piombino (LI) – Ultimo appuntamento del ciclo di incontri sul tema del Capodanno Toscano con una conferenza del professor Fabio Canessa dal titolo “La vita di Dante tra Guelfi e Ghibellini”. L’iniziativa organizzata dall’associazione Area 57 Onlus/ODV e dal Corriere Etrusco, è stata realizzata in collaborazione con il Consiglio Regionale della Toscana. Conduce la conferenza il Direttore del Corriere Etrusco Giuseppe Trinchini. Il progetto proposto anche questo anno da Area 57 Onlus/ODV prevedeva la realizzazione di tre incontri sul tema proposto dalla Regione per il “Capodanno dell’Annunciazione, VIII edizione, anno 2023”.
Il primo incontro si è tenuto in presenza il giorno 19 marzo 2023 presso i locali della sala conferenze della Immacolata di Piombino dal docente emerito dell’Istituto Superiore di Scienze religiose della Toscana ANNA MARIA GIORGI. Titolo: “IL RUOLO FEMMINILE NELLE SACRE SCRITTURE”.
Il secondo incontro è stato tenuto in videoconferenza dal professor FRANCO CARDINI il 25 marzo 2023 e moderato dal direttore del Corriere Etrusco dott. Giuseppe Trinchini e dalla referente dell’associazione “Compagnia della Stella” Gloria Larini. Titolo “IL CAPODANNO FIORENTINO, IERI E OGGI”.
Il terzo incontro si è tenuto il 10 aprile 2023 dal docente e critico cinematografico FABIO CANESSA in collegamento dagli studi della testata giornalistica Corriere Etrusco. Titolo: “LA VITA DI DANTE TRA GUELFI E GHIBELLINI”.
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REGIONE TOSCANA: 25 MARZO, RINASCE IL CAPODANNO TOSCANO
A Marzo 2015 il Consiglio Regionale ha introdotto la ricorrenza del “Capodanno toscano” (o per meglio dire “Capodanno dell’Annunciazione”) per ricordare che fino al 1749, in Toscana, l’anno civile iniziava il 25 marzo, giorno in cui la Chiesa cattolica aveva collocato per l’appunto la festa dell’Annunciazione, in corrispondenza del nono mese antecedente la nascita di Gesù.
Nel 1582 entrò in vigore il calendario gregoriano che fissava l’inizio dell’anno al 1º gennaio, ma Pisa ed altre città toscane (quali ad esempio Firenze, Lucca, Prato e Siena) continuarono a considerare il 25 marzo come il loro Capodanno. In particolare a Pisa, fin dal Medioevo, si è consolidata la ricorrenza di celebrare l’“annus pisanus” che iniziava in quella data e terminava il 24 marzo seguente, una tradizione che si è tramandata fino ai giorni nostri.
Il calendario pisano restò in vigore per secoli anche nelle terre che ricadevano in qualche modo sotto l’influenza della Repubblica di Pisa: ciò avvenne fino a quando, nel novembre 1749, il Granduca Francesco III di Lorena emise un decreto che fissava anche per la Toscana il 1º gennaio come data iniziale dell’anno civile, uniformandosi a quanto già in vigore nel resto d’Italia e d’Europa. Lo stato pisano si adeguò quindi all’uso del calendario gregoriano come il resto della Toscana.
Proprio per ricordare questa antica traccia della storia toscana, il Consiglio Regionale ha deciso di affiancare alla celebrazione varie iniziative promosse dai territori attraverso un bando per sostenerne la realizzazione e valorizzare al tempo stesso il lavoro delle tante realtà associative, culturali e sociali presenti nella nostra regione.
L’obiettivo è quello, insieme, di tenere ben saldi le radici della nostra storia ma, come ben simboleggiato dal Pegaso, dispiegare anche le ali così da poter spiccare il volo verso il futuro. Conoscere e ricordare il nostro patrimonio culturale e storico è indispensabile per la crescita culturale, economica e sociale di ciascuno di noi. E ricordare chi siamo e da dove veniamo è un patrimonio che sarà sempre in grado di arricchirci come singoli cittadini e come comunità della Toscana.
#CapodannoToscano
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