MULTIUTILITY TOSCANA: NON SI POSSONO CEDERE BENI DEMANIALI. POSSIBILE DANNO ERARIALE?

FIRENZE – Sulla vicenda della Multiutility Toscana, la società che avrebbe dovuto gestire l’acqua e quotarsi in borsa, adesso la Corte dei Conti si è pronunciata: non è possibile procedere con la quotazione in borsa della Multiutility Toscana perché al suo interno ha asset del demanio dello stato che non possono essere ceduti a privati. La Corte dei Conti comunque non ostacola i processi di fusione delle singole aziende di servizi per l’ingresso nella Multiutility toscana.

Esulta il comitato acqua pubblica di Arezzo guidato da Gianfranco Morini: “Finalmente una buona nuova, grazie al sindaco di Loro Ciuffenna, che in sintonia con l’azione dei comitati, aveva richiesto un parere alla Corte dei Conti. La Corte stoppa ogni possibilità alla prospettata quotazione in Borsa. Chissà che ne pensano quei sindaci che se ne sono infischiati nonostante da mesi avessimo ripetutamente fatto appello alla loro ragionevolezza”.

La nostra testata aveva affrontato mesi fa il problema in una lunga intervista a Marco Cardone (Trasparenza per Empoli) a questo indirizzo:

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M5S: «PROBABILE DANNO ERARIALE CON LA QUOTAZIONE IN BORSA DELLA MULTIUTILITY TOSCANA»

Dichiarazione di Silvia Noferi consigliera della Regione Toscana del Movimento 5 Stelle:

“Sulla quotazione in borsa della Multiutility toscana dei servizi di acqua, energia e rifiuti, si è pronunciata la Corte dei Conti in seguito ad una richiesta di chiarimenti del sindaco di Loro Ciuffenna ed è stata chiara: la fusione per incorporazione si può fare ma la nuova azienda non può aprirsi al mercato azionario privato perché ciò comporterebbe la “vendita” di beni demaniali, come le reti idriche, che sono incedibili e inalienabili.

Una tesi che noi del M5S abbiamo sempre sostenuto dall’inizio a fianco del coordinamento dei Comitati Civici capitanati dal Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua Pubblica, sia nei nostri interventi nei consigli comunali aperti, laddove sono stati concessi, sia successivamente con la presentazione di mozioni dei nostri consiglieri comunali che chiedevano di annullare l’operazione di fusione, in autotutela degli stessi Enti Locali che dei consiglieri di maggioranza che tale delibera avevano votato, ma tutti sono rimasti sordi di fronte ai nostri avvertimenti.

Ricordiamo le dichiarazioni del presidente di Alia che abbiamo incontrato spesso nei vari Consigli Comunali ad illustrare la delibera, il quale riteneva fondamentale la quotazione in borsa per reperire i capitali necessari per la costruzione degli impianti e ci domandiamo come mai nessuno dei manager pubblici abbia mai approfondito la questione della necessità che i beni demaniali rimanessero totalmente in mano pubblica.

Si configura adesso un grave problema, sia per gli Enti Locali che per la nuova società, problemi che rischiano di sfociare in un notevole danno erariale; ma una cosa è certa, noi del M5S non lasceremo passare nel dimenticatoio della calura estiva questo esproprio di beni pubblici.

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ANCHE IL MOVIMENTO AURORA COMMENTA LA SENTENZA DELLA CORTE DEI CONTI

Movimento Aurora

A fine gennaio il Movimento si era schierato contrario alla Multiutility toscana, una causa che da tempo il gruppo “Serravalle Civica” di Serravalle Pistoiese, capeggiato da Elena Bardelli, portava avanti con determinazione. Bardelli aveva più volte sottolineato una procedura, nel suo porsi in essere, poco chiara. L’adesione da parte dei comuni al progetto avrebbe prima di tutto comportato una perdita economica. La quotazione in borsa dei servizi idrici, inoltre, avrebbe risposto alla logica del profitto mentre l’acqua è un bene pubblico. In ultimo, i cittadini erano stati esclusi dal processo decisionale ed i provvedimenti relativi agli atti costitutivi della holding erano passati in tutta fretta nei consigli comunali senza dar modo ai consiglieri di capire bene di cosa si trattasse ed ai comuni di confrontarsi fra loro.

Adesso -commenta il Presidente Busetto- con la deliberazione n. 159 della Sezione Regionale di Controllo per la Toscana della Corte dei Conti, che conferma che gli enti locali non possono cedere beni demaniali a soggetti terzi ma soltanto, eventualmente, a società a capitale interamente pubblico, si apre una spinosa questione per tutti quei comuni che si sono espressi a favore dell’operazione. Il capitale pubblico è incedibile e la fusione fra pubblico e privato può esistere solo nel caso in cui la titolarità delle reti resti assicurata ai comuni.
Il Presidente e il Segretario di Aurora esprimono grande soddisfazione: la quotazione in borsa dei servizi comunali essenziali avrebbe creato un precedente che apriva a pericolose derive sull’ argomento. Siamo contrari- concludono la nota Busetto e Bardelli-alla cessione dei beni pubblici a società private che rincorrono il profitto anziché privilegiare la gestione sociale.

Movimento Aurora
Emanuela Busetto-Presidente
Elena Bardelli-Bardelli

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COMITATI TOSCANI: INALIENABILITÀ DEI BENI COSTITUENTI DOTAZIONE DEL SERVIZIO IDRICO

Delibera Corte dei Conti e nota stampa di Alia

La delibera della Corte dei Conti relativa alla inalienabilità a terzi dei beni demaniali del servizio idrico è stata commentata da ALIA in una nota diffusa a mezzo stampa dove precisa che “il percorso di fusione è stato approvato in ossequio ai principi e alla disciplina di settore e la titolarità dei beni demaniali resterà in mano pubblica”.

Non ce ne siamo accorti!

Abbiamo rivisto il progetto di fusione, già analizzato a tempo debito, ma non abbiamo trovato alcun accenno al conferimento di beni demaniali da parte di CONSIAG e nemmeno all’eventuale sua ripubblicizzazione dopo il conferimento e prima della quotazione in borsa della società.

È ampiamente illustrato il conferimento delle azioni detenute dai Comuni in “HolCo”, la holding finanziaria pubblica che controllerà la Multiutility – ALIA Servizi Ambientali – con il 51% del capitale dopo il collocamento in borsa del 49%; è descritto anche il conferimento dell’attività operativa di ALIA in una nuova società per far diventare la stessa una Holding finanziaria.

Dei beni demaniali, nulla, nemmeno una parola.

È probabile che gli autori del progetto di fusione e della successiva quotazione, non si siano accorti della presenza di beni demaniali visto che, come spiega l’esperto nominato dal Tribunale per accertare la congruità del concambio, vi erano parecchie criticità nella valutazione delle società partecipanti alla fusione tanto da portarlo ad assumere “acriticamente” i valori predisposti dagli amministratori della società. Nemmeno è stata effettuata una “due diligence”, cioè la verifica da parte di soggetti terzi che avrebbero certamente rilevato la presenza dei beni demaniali.

È di notevole gravità il fatto che nessuno se ne sia accorto, è necessaria una maggiore attenzione e precisione, specialmente quando si amministrano beni pubblici come sono le società di proprietà degli Enti Locali, cioè di beni della collettività, Beni Comuni, e non privati anche se sembra, da un simile comportamento che qualcuno se ne sia appropriato.

Non prendiamo nemmeno in considerazione l’ipotesi che siano stati volontariamente ignorati, la gravità avrebbe risvolti di altra natura per gli amministratori e Sindaci, la lasciamo al giudizio di chi ne ha la competenza.

Sono stati gli approfondimenti del “Coordinamento NO Multiutility”, e solo del Coordinamento anche se altri, magari assenti sino a ieri, vorrebbero attribuirsene la paternità, a rendersi conto del grave e grossolano errore, peraltro dall’esame di una sentenza del TAR Toscana del 2015 dove CONSIAG era parte. Probabilmente gli amministratori di CONSIAG se ne sono dimenticati a conferma della superficialità che caratterizza la gestione delle società pubbliche.

Il Coordinamento aveva, a più riprese, denunciato la situazione anche con la collaborazione di un centinaio di consiglieri di minoranza che avevano presentato mozioni in altrettanti Comuni. Nessuno, però, aveva ritenuto opportuno recepire le segnalazioni.

Se non ci fosse stata la provvidenziale delibera della Corte dei conti, con la quotazione in borsa, avrebbero ceduto beni demaniali, cosa che si sarebbe potuto evitare non ignorando le segnalazioni del Coordinamento.

La nota di ALIA invita ad evitare strumentalizzazioni. La questione non è quella della strumentalizzazione così come il “NO alla Multiutility” non è una posizione ideologica o immotivata o di principio e il Coordinamento non è alla ricerca di visibilità, è il risultato di un approfondimento da parte di cittadini che credono nella partecipazione attiva e che l’art. 1 del d.lgs. 33/2013 invita a promuovere al fine di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche ma che, al contrario, la politica tende ad impedire.

Se la diligenza e cura nell’amministrazione della cosa pubblica è quella dimostrata nel caso specifico e se i Sindaci hanno a cuore la cosa pubblica, l’unica soluzione è la revoca degli amministratori della società, tutti, l’intero Consiglio di Amministrazione di ALIA che avrebbe dovuto verificare la consistenza dei beni e, sembra, non l’abbiano fatto, oltre agli amministratori ricollocati, secondo le logiche clientelari, in altre società.

Stiamo analizzando e approfondendo altre operazioni e situazioni che lasciano perplessi, non mancheremo di sottoporle a chi ha la competenza del giudizio, in primis cittadini ed utenti

Rinnoviamo l’invito ad annullare tutto il percorso sin qui realizzato, a confrontarsi con cittadini e utenti che nell’organizzazione e nella erogazione dei servizi di interesse economico generale di livello locale sono la centralità del sistema, come dettato dall’art. 3 (Principi generali del servizio pubblico locale), comma 3, del d.lgs. 201/2022 (Riordino della disciplina dei servizi pubblici locali di rilevanza economica).

 

Coordinamento delle Associazioni No Multiutility

Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua

Comitato Acqua Pubblica Arezzo

Associazione Atto Primo Salute Ambiente Cultura ODV

Associazione Alleanza Beni Comuni Pistoia ODV

Associazione Acqua Bene Comune Pistoia e Valdinievole ODV

Associazione per i Diritti dei Cittadini (ADiC Toscana aps)

Associazione Comitato Acqua alla Gola Massa

Associazione IBS-Inter-rete Beni Comuni e Sostenibilità

Associazione La Libellula – Gruppo per l’ambiente Valle del Serchio

Associazione ‘I Bercio – Loro Ciuffenna

Associazione Senza Confini Lucca

Comitato Trasparenza per Empoli

Comitato Acqua Bene Comune Valdarno Superiore

Osservatorio Ambientale Prato (Extinction Rebellion Prato, AlterPiana, Pro Bisenzio,

Comitato Difendiamo la nostra salute Prato sud, Fridays for Future Prato, Comitato

Ambientale di Casale, Comitato InMezzoAllAutostrada, Associazione Atto Primo

Salute Ambiente Cultura ODV)

Obiettivo Periferia Pistoia

Orto Collettivo – Calenzano

Rete Toscana in Movimento

Terra Libera Tutti – Reggello

Scritto da il 24.8.2023. Registrato sotto ambiente/territorio, Foto, Toscana-Italia, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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