VENTURINA: SALA PIENA PER LA PRESENTAZIONE DEL TORTOLINI
Venturina (LI) – Un’analisi delle principali criticità del territorio di Campiglia e molti ospiti in sala per la presentazione ufficiale delle linee guida della lista “La Svolta”, guidata dal candidato Sindaco Matteo Tortolini. Nelle quasi due ore di presentazione sono stati affrontati i principali temi del programma che riportiamo qui riassunti. Sul palco, insieme al candidato sindaco, Giovanni Guaricci che ha fatto le principali domande al candidato. Al termine della serata è stato invitato sul palco anche il sindaco di Piombino Francesco Ferrari che si è complimentato con il candidato per le sue idee sulla sovracomunalità in Val di Cornia.
Seguira il link al video integrale.
«Campiglia Marittima deve riprendersi un ruolo che ha perso, tornare centrale e contribuire alla riconversione economica e sociale del territorio con le proprie vocazioni ed esaltando tutte le potenzialità inespresse. Lo faremo insieme agli altri Comuni perché dobbiamo fare da noi ma non da soli. Penso a un Piano strategico di area per riprendere il filo di una visione d’insieme, oltre a nuovo ruolo della Società dei parchi con Campiglia maggiormente protagonista. Facciamo il tifo perché Piombino ce la faccia ad alzare la testa e siamo pronti a dare una mano.
Governare un Comune non può essere vissuto come un compito burocratico ma l’esercizio quotidiano di pensiero e azione, visione e concretezza, passione per l’innovazione e soluzioni praticabili».
Cosa è e come nasce la lista “La Svolta“?
«Un movimento di persone di varie estrazioni, sensibilità politiche e civiche. L’8 e 9 di giugno scegliamo un sindaco, non votiamo per le elezioni politiche nazionali. Chi tenta di trascinare questa elezione, parlando il politichese incomprensibile su uno schema nazionale, è lontano dai problemi dei cittadini e fondamentalmente non ha un rendiconto di cose fatte da presentare alla popolazione».
Come?
«Intanto ricongiungere teoria e pratica. Dobbiamo tornare sulla terra dopo le promesse mirabolanti dell’ultima campagna elettorale rimaste al massimo nei pensieri: la piscina comunale, il centro giovani, la residenza di co-housing per anziani solo per fare alcuni esempi di un elenco piuttosto vasto».
In quale modo?
«Con un programma che punta concretamente sulla crescita economica e sul lavoro come precondizione per una forte tenuta sociale e culturale della nostra comunità.
Siamo liberali e sosteniamo tutte le idee e i progetti coerenti con un disegno generale. Lo faremo essendo amici di tutti e parenti di nessuno. Bisogna riprendere una politica del fare. Occorre un governo comunale forte, credibile e aperto».
E il modello fieristico di Venturina?
«Così com’è va radicalmente ripensato. È sbagliato difendere con i paraocchi scelte che vanno aggiornate non cancellate. È discutibile che per qualche settimana all’anno venga impegnata un’area così importante, disconnessa totalmente con il centro cittadino. Noi pensiamo che la funzione fieristica, magari molto settorializzata, debba rimanere ma ridimensionata in termini di spazi e dentro una riconversione dell’area. Senza il muro perimetrale, con una riqualificazione dei piazzali a verde, collocando aree per intrattenimento, culturale, ricreativo, artistico, musicale. Quell’area che è pubblica deve vivere per il paese e con il paese. Ma non basta. Dobbiamo pensare a una riconversione funzionale di parte dei capannoni meno utilizzati per attività commerciali no-food non in concorrenza con il commercio al dettaglio».
E sulla “macchina comunale” di Campiglia?
«Questa va riorganizzata a partire dal settore urbanistica dove pensiamo di incaricare un tecnico esterno a contratto per dirigere il settore come prevede la legge. Bisogna aprire una fase nuova in linea con le esigenze di un Comune che controlla ma indica anche soluzioni. Dobbiamo liberalizzare le funzioni ammissibili per i capannoni, non intralciare chi lavora».
Sulle trasformazioni urbanistiche poi non dobbiamo avere paura dobbiamo lavorare sul bello e sulla qualità. Questo è il punto occorre un salto di mentalità. Sull’edilizia, al netto del borgo di Campiglia attestarsi sulle metrature previste dalla legge nazionale per il taglio minimo degli appartamenti».
E sul turismo?
«Qui occorre investire nei mesi a domanda debole. Ma dobbiamo alzare il livello. Per costruire una destinazione turistica occorre un investimento costante, eventi di livello, puntando al coordinamento con gli operatori che sono il cuore del settore, lavorando per una connessione con le grandi piattaforme turistiche balneari per far visitare il Parco, le Terme e il borgo di Campiglia».
Sulle nuove funzionalità del Santa Lucia occorre aprire una discussione approfondita. Noi pensiamo che si debba ragionare di turismo e di servizi. Non abbiamo paraocchi e pensiamo laicamente come dare funzioni produttive e di grande qualità.
Il borgo di Campiglia deve diventare un’area di sperimentazione di attività culturali e artistiche. Abbiamo il “Concordi”, la Rocca, Palazzo Pretorio, il “Mannelli”. Impensabile non leggere insieme questi spazi anche con un modello gestionale integrato. Peraltro verso la Pieve location fantastica e suggestiva per attività consone con il luogo. Ma anche le piazze e le vie del borgo che deve diventare un grande campus culturale per musica, arti visive, performer, artisti in genere. Qui si deve innestare “Apritiborgo” dentro un progetto culturale per un paese aperto tutto l’anno».
Venturina, Campiglia, Cafaggio, i parchi, le aree verdi?
«Sul decoro urbano occorre un salto di qualità. Il Comune deve essere tenuto meglio, occorrono bandi che prevedano criteri stringenti per una tenuta permanentemente del paese da intensificare nei momenti di maggiore crescita del verde. Bisogna archiviare gli interventi solo nel momento dell’urgenza. Lo stesso sulla sicurezza che è un tema che non va sottovalutato ma affrontato nelle diverse competenze e in collaborazione con il prezioso lavoro delle forze dell’ordine. Un sistema di video sorveglianza urbano e sulle arterie di uscita dal paese per il controllo delle targhe è una scelta da fare urgentemente».
L’impiantistica sportiva è scarsamente manutenuta. Occorre pensare e realizzare una polisportiva vera nell’area del “Mazzola”, realizzando l’intervento sul campo “Vanni” e immaginando funzioni e spazi aggiuntivi.
Sulla crisi economica e sul sociale?
«Un investimento di sostegno occorre per le famiglie e per le madri che lavorano. Siamo un territorio che ha una pronunciata stagionalità con picchi di lavoro chi sollecitano una rimodulazione dei servizi. Dobbiamo estendere la durata del nido fino al 31 luglio da prevedere per la fascia 3-6 anni di competenza comunale e per la fascia 6-14 attività ricreative, ludiche e educative. In questo senso è possibile coinvolgere l’associazionismo educativo e sportivo e prevedere un sostegno economico comunale per questo servizio.
La Casa della salute è stata concepita tardi e siamo partiti dal tetto anziché dalle fondamenta. È sensato ragionare con l’Asl e con gli altri Comuni costieri e dell’entroterra per un progetto di primo soccorso sui codici bianchi in grado di alleggerire, soprattutto in determinati periodi dell’anno, il pronto soccorso di Piombino».
VIDEO INTEGRALE DELL’INTERVENTO DI PRESENTAZIONE DE “LA SVOLTA”:
https://www.facebook.com/corriereetrusco/videos/245212078663915
(PIATTAFORMA FACEBOOK)
https://www.youtube.com/watch?v=awKT5poCSYc
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